Angelo Gnerre, intervistato da TGR Lombardia in merito alla grave crisi che sta colpendo il settore sportivo esprime in 4 punti le problematiche concrete che i gestori degli impianti natatori stanno affrontando in questo periodo di pandemia in vista di una possibile riapertura:
1) L’ipotesi di riaprire con un limite di 10 mq a persona per superficie nelle piscine renderebbe economicamente insostenibile qualsiasi tipo di gestione.
2) Non vi è alcuna evidenza scientifica dei parametri espressi dal CTS. Non sono state fatte ricerche specifiche sui reali rischi di contagio nel nostro settore. Noi, in prima persona, stiamo portando avanti un progetto con una delle più importanti università italiane e con una ditta del settore farmaceutico che produce soluzioni igienizzanti per cercare di impostare un approccio scientifico e calcolare il reale fattore di rischio in piscina e in strutture sportive in genere. Il metodo scientifico dev’essere fatto di test, prove concrete, modelli di simulazione e azioni di intervento.
3) I ristori sono stati calcolati su un solo mese, Aprile, che per il settore della gestione di piscine o strutture sportive è un mese con basso fatturato caratterizzato da flussi incostanti. In totale abbiamo mediamente ricevuto meno dell’1% rispetto al fatturato del 2019, e meno dell’1,5% rispetto alla perdita di fatturato riscontrata nel 2020.
4) Lo Sport e l’attività sportiva in genere dovrebbero essere uno dei punti fermi dai quali ripartire. Con le nostre attività, rappresentiamo dei SERVIZI ESSENZIALI.
C’è un rischio reale di disabituare bambini, ragazzi e adulti a svolgere attività sportiva, di perdere un patrimonio impiantistico e di occupazione ben superiore alle risorse necessarie per farci ripartire.
È giunto il momento di far sentire la nostra voce per permettere al nostro settore di ripartire.
C’è in gioco il bene della comunità, la salute degli italiani e la stabilità economica di tantissime famiglie.